Per la psicologia, dietro a un semplice gesto, può nascondersi qualcosa di più. Ecco che cosa significa quando ci si siede la sera sul divano con uno snack da gustare.
Dopo una lunga giornata di lavoro, moltissime persone amano cenare e trascorrere del tempo sul loro divano, magari con uno snack goloso tra le dita. Si tratta di un’abitudine piuttosto diffusa che, nella maggior parte dei casi, non desta preoccupazione. Dal punto di vista psicologico, tuttavia, possono esserle attribuite svariate spiegazioni.
Tale fenomeno non andrebbe mai sottovalutato, soprattutto se si trasforma in un rituale impossibile da eliminare. Comprenderne le cause è il primo passo per analizzarlo a fondo. Solo in questo modo, si potranno ottenere risultati concreti.
Divano e snack, la psicologia ha finalmente dato una spiegazione a questa abitudine
Non c’è niente di male nel sedersi sul divano con il proprio snack preferito. È un’abitudine condivisa da tantissime persone. C’è chi ci aggiunge anche una bella serie tv da vedere in completo relax. Quando, però, comincia a diventare troppo invasiva e a influenzare qualunque altro piano per la serata, la situazione potrebbe sfuggire di mano.
Gli esperti, grazie all’osservazione di tale comportamento e alla raccolta dei dati, sono riusciti a trovare delle spiegazioni a tale fenomeno. È importante prenderle in esame in modo da avere una visione più chiara e dettagliata.
Ecco di quali si tratta:
- Bisogno di relax: tante persone considerano questa routine come una semplice pausa dallo stress di tutti i giorni. Si ritagliano un po’ di tempo per loro e si gratificano con un cibo che amano
- Conforto emotivo: il cibo, a volte, viene utilizzato per mitigare i dispiaceri e per calmare lo stress
- Assenza di momenti piacevoli: a volte, durante la giornata, lo stress e l’ansia possono raggiungere livelli elevati. Per queste persone, l’unico momento di relax arriva la sera, quando finalmente possono sedersi sul divano con uno snack sfizioso
- Rituale automatico: c’è chi adotta questa abitudine senza neanche pensarci. Il gesto non è supportato da un bisogno specifico, ma da un meccanismo automatico
- Ricompensa: alcuni individui, dopo aver raggiunto determinati traguardi, decidono di premiarsi con una piccola ricompensa. Quelle culinarie vanno per la maggiore
Ovviamente, bisognerebbe sempre prendere in considerazione il contesto generale. Non basta basarsi solo su una di queste spiegazioni per avere la risposta definitiva. In assenza di sensi di colpa, vergogna o fame nervosa, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
