I pesticidi sulla frutta rappresentano un serio problema a meno che non si scelga frutta e verdura senza sostanze chimiche.
L’ONG Usa ambientalista Environmental working group redige ogni anno una classifica della frutta e verdura raccogliendo dati sui pesticidi più o meno presenti. Analizza le sostanze chimiche, la quantità e aiuta i consumatori a compiere le scelte migliori per tutelare la salute.
Una dieta equilibrata e varia richiede un consumo quotidiano di frutta e verdura per garantire il giusto apporto di vitamine, fibre, antiossidanti, sali minerali e prevenire malattie croniche, aiutare il sistema immunitario, controllare il peso. Se, però, quelle stesse verdure che dovrebbero tutelare il benessere dell’organismo dovessero contenere pesticidi l’effetto sarebbe totalmente contrario.
Diversi studi hanno dimostrato come rimangano tracce di sostanze chimiche su molti frutti e tante verdure che quotidianamente portiamo in tavola. Dovremmo affidarci solo a prodotti di agricoltura biologica oppure lavare accuratamente frutta e verdura senza avere la certezza, però, che i trattamenti (bicarbonato o aceto ad esempio) siano risolutivi al 100%. Un aiuto arriva dall’ONG USA che stila annualmente la classifica con i prodotti più sicuri.
La guida ONG USA EWG si basa su 38.800 campioni di prodotti testati dal Dipartimento dell’Agricoltura USA e dall’Agenzia per la sicurezza alimentare. I più inquinati di tutti sono in ordine decrescente le fragole, gli spinaci, le pesche nettarine, le mele, l’uva, la pesca percoca, le ciliegie, le pere, il pomodoro, il sedano, le patate, i peperoni dolci e il peperoncino.
Su questi prodotti chiamati The Dirty Dozen rimangono tantissimi residui di pesticidi dannosi per la salute. Lavarli con cura e limitarne il consumo, dunque, è consigliato a meno che non si scelgano prodotti biologici sui quali non dovrebbero essere state usate sostanze chimiche. Passiamo ora alla frutta e alla verdura come meno residui (The Clean Fifteen).
La classifica è formata da avocado, mais dolce, ananas, cavolo, cipolla, piselli dolci, papaya, asparagi, mango, melanzane, meloni bianchi, meloni cantalupo, cavolfiore e broccoli. Ogni campione è stato testato dopo la preparazione per essere mangiato ossia dopo averlo lavato e tolto la buccia dove possibile.
Come visto, nonostante i preparativi su molta frutta e verdura mangiata quotidianamente rimangono tanti pesticidi. Non viene specificato, però, il tipo di lavaggio effettuato. Sappiamo che solo l’acqua corrente del rubinetto non è sufficiente. I prodotti devono essere lasciati in immersione con il bicarbonato oppure l’aceto (consigliato per le fragole) per almeno 15 minuti prima del risciacquo.
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